Non puoi controllare gli earned media come faresti su quelli autoprodotti ma puoi influenzarli, creando contenuti che abbiano più probabilità di essere condivisi.
Creare un contenuto condivisibile dipende, ancora una volta, dalla comprensione del pubblico. Puoi capire quello che li stuzzica…o anche no.
La psicologia della condivisione
Motivazioni chiave che spingono alla condivisione:
- Per definire se stessi agli occhi degli altri
- Per fornire contenuto ricreativo o di interesse agli altri
- Per accrescere e coltivare le relazioni
- Per far conoscere problematiche in cui ci si senti coinvolti.
E’ più probabile che un contenuto venga condiviso se è divertente, commovente, chiarificatore, motivazionale or scioccante.
Ecco 6 linee guida per aiutarti ad aumentare le possibilità che il tuo contenuto venga condiviso:
- Fai leva sulla motivazione del tuo pubblico per farli “connettere” l’uno con l’altro (e non esclusivamente con la tua Associazione).
- Racconta una storia.
- La credibilità deve essere guadagnata, così come la fiducia, possederle è il prezzo per avere delle condivisioni.
- Il messaggio deve essere semplice.
- Fai leva su emozioni positive come l’ispirazione o il divertimento per costruire un’associazione positiva con il brand.
- Cerca di trasmettere premura.
CORONA – CANALI – MEDIA GUADAGNATI
Influencer marketing
L’Influencer marketing da un punto di vista pubblicitario ricade tra i paid e gli earned media se teniamo presente che il messaggio proviene da terzi rispetto la tua associazione ma, d’altra parte, è anche retribuito (l’influencer).
Anche se sei una ONG e molto probabilmente non vorrai pagare per questo tipo di servizio (ma lo cercherai di ottenere attraverso la costruzione di relazioni) lo catalogheremo come earned media.
Indipendentemente da cme lo cataloghiamo, la questione è che gli influencer sono un ottima risorsa e ci sono dei vantaggi nell’utilizzarla.
COME POSSONO AIUTARTI GLI INFLUENCER?
✍ Generando attenzione
Anche se alcune grandi ONG, hanno avuto successo con il marketing tradizionale, Il più grande vantaggio degli influencer è quello di fornire un riferimento umano per la causa/associazione. Dato che le ONG hanno bisogno che le persone le tengano sempre presenti (e non solo durante un’emergenza), è importante portare attenzione sul brand e creare una relazione con il pubblico. Queste sono due cose in cui eccellono gli influencer.
✍ Portare nuovi sostenitori
Tutti sanno che la generosità aumenta se qualcuno ti sta osservando. Questo “star power” degli influencer, grandi o piccoli che siano può aiutarti a creare un effetto valanga durante le tue campagne. Le persone hanno cuore la propria immagine online, e poter mostrare di aver fatto una donazione è un buon modo per mettersi in mostra, in particolar modo se la loro scelta è dettata da un famoso YouTuber o celebrità di Instagram.
✍ Selezionare il giusto pubblico
Al contrario delle pubblicità tradizionali, gli influencers comprendono e conoscono le nuove generazioni. Sono il pubblico perfetto le ONG, dato che queste generazioni hanno cuore sostenibilità e responsabilità sociale. E’ l’opportunità perfetta per guidarli a fare del bene, evitando di allontanarli utilizzando una comunicazione inadeguata. Gli influencer utilizzeranno sempre le giuste parole per promuovere la tua ONG al loro pubblico.
Esempio::
☞ La Challenges Cup
Un buon esempio di influencer marketing per le ONG è la ‘’Challenges Cup’’. Si tratta di una sfida organizzata da un canale YouTube olandese dove i più seguiti YouTubers olandesi si sfidano per “vincere” donazioni ad una organizzazione benefica di loro scelta . E’ un ottimo modo per porre l’attenzione sulle donazioni poiché ogni video contiene le informazioni sulle singole organizzazione che sono state prescelte. Proponendola come una sfida, è il modo perfetto per attirare l’attenzione della generazione dei più giovani.